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SULLE ORME DI SAN PAOLO IN GRECIA

Al visitatore la Grecia appare affascinante per la sua storia, illustre e millenaria (Atene, Micene, Capo Sounio, Delfi…), suggestiva per le splendide località di mare e le isole, interessante per le tradizioni, la gente particolarmente ospitale, la cucina, il folclore.
Al pellegrino sulle orme di san Paolo (Corinto, Tessalonica, Filippi…) la sensazione del contatto con Dio, con il soprannaturale, in particolare in alcuni luoghi  della religione ortodossa, come 'le Meteore', l'imponente Monastero di Ossios Loukas.

Abbiamo ragione noi cristiani quando parliamo di 'conversione di Paolo' al vangelo o gli ebrei quando accusano Paolo di 'tradimento' dell'ebraismo? Di certo è che la personalità di Paolo è una delle più ricche di tutta la storia. Per incontrare Paolo di Tarso, occorre aprirsi all'universalità. Egli appartiene a tre mondi e a tre culture: ebraica, greca e romana. E tuttavia emerge da ciascuna di esse il vigore della sua personalità, che trova il suo punto di riferimento solo in Cristo. Gesù, infatti, è la sua vita, la sua speranza, il suo sostegno, il suo esempio, il suo signore, tanto da poter dire: "Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me. La vita che io vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me". Questa comunicazione vitale e personale con Cristo ha dato a Paolo la possibilità di uscire dalle culture alle quali apparteneva senza rinnegarle, anzi, facendone la base per superare ogni barriera di razza o di cultura, per proclamare che nella Chiesa, comunità di credenti in Cristo, "non esiste più né giudeo né greco, né schiavo né libero, né uomo né donna", perché tutti sono "una persona sola in unione con Cristo".
che senso ha per noi commemorare Paolo?
Innanzitutto dovremmo godere della potenza di Dio che sconvolge anche i più disparati orientamenti… la conversione segna un capovolgimento fondamentale nella sua vita che lo porterà per mari, monti, deserti, città, in tutto l'arco del Mediterraneo, e culminerà a Roma nel martirio per diffondere il Vangelo in Occidente…
Paolo si mostra una persona zelante, cioè appassionata per la logica di Dio. Credente dal 'chiodo fisso' dirà prima di morire: "Mi sono fatto tutto a tutti pur di guadagnarne qualcuno". La passione per Cristo gli moltiplica le energie e arricchisce la gamma già ricca del suo temperamento, che andava dalla tenerezza affettuosa alla indignazione più terribile.
Paolo non torna indietro, va avanti su quella strada. Sempre aspira a qualcosa di più grande. Davanti a lui gli orizzonti sono sempre infiniti, la sua patria è l'eterno, la sua ricerca è in un Oltre e verso un Altro divino.

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